IL MIO NUOVO CD È USCITO!

Il mio nuovo CD con La Chimera Ensamble e la direzione di Eduardo Egüez è ora disponibile nei principali store online!

  • Toccata e fuga BWV 565, Johann Sebastian Bach
  • Verano Porteño, Astor Piazzolla
  • Brandenburg Concerto in G Major BWV, 1048 Johann Sebastian Bach
  • Oblivion, Astor Piazzolla
  • Chaconne BWV 1004, Johann Sebastian Bach
  • Fuga y Misterio, Astor Piazzolla
  • Violin Concerto in E major BWV 1042, Johann Sebastian Bach (Allegro – Adagio – Allegro assai)
  • Marimbando, Leonardo Teruggi

"I think he will be taking the music world by storm"

Pamela Rosenberg

Il modo in cui gestisce, maneggia, suona e accarezza i vari strumenti a percussione dell'orchestra dà l'impressione che Simone Rubino sia in grado di ottenere ogni sfumatura timbrica immaginabile

Neue Zürcher Zeitung

Cosa lodare di più? L'incredibile abilità con cui esegue rulli tuonanti sui tamburi, tom e bonghi, quella con cui fa risuonare i claves o quella con cui danza attorno allo xilofono? O ancora la sensibilità grazie alle quale il suono dei gong, dei campanelli e dei piatti si fonde con quello dei violini e dei fiati?

Isabel HerzfeldDer Tagesspiegel

"Simone Rubino ha regalato 20 minuti di meraviglia in cui il suo corpo minuto si trovava circondato da centinaia di strumenti convenzionali e non convenzionali... - per suonarli con maestria usando spesso anche il viso e altre parti del corpo come superfici da percuotere per produrre suoni".

slow-words.com

Breve biografia

Dopo aver vinto il concorso ARD nel 2014 e aver ricevuto il Crédit Suisse Young Artist Award nel 2016, Simone non ha mai smesso di attirare un pubblico entusiasta sia come solista (con i Wiener Philharmoniker e la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, fra altre orchestre) sotto la direzione di maestri quali Zubin Mehta, Manfred Honeck e Tan Dun, sia in collaborazioni straordinarie (con le sorelle Labèque e Beatrice Rana, fra altri).

Ospite regolare di Festival quali il Lucerne Festival, lo Schleswig-Holstein Musik Festival e La folle Journée (sia in Francia sia in Giappone), ha trasportato le percussioni dalla periferia al centro della scena classica, contemporanea e addirittura barocca.

L’idea di costruire un ponte – fra generazioni, stili, idee – è centrale nel processo creativo di Simone. Un rapido sguardo alla sua discografia basterà per capire come il processo di accostamento (dell’antico e del nuovo, del sacro e del profano, del “popolare” e del “colto”) stia alla base delle sue sperimentazioni, diverse ed audaci: da Bach, a Piazzolla a John Cage, passando per affascinanti Jeux d’Eau e cori di voci bianche.

In particolare, gli incontri e scontri fra generazioni sono il tema d’elezione dell’artista oggi: la ricchezza e le sfide poste dal dialogo fra gli antichi e i moderni, fra padri e figli, fra classico e contemporaneo.

Fra l’altro, Simone si pone la sfida di riavvicinare le generazioni di oggi alle sale da concerto.

Fellow, dal febbraio 2020, della Borletti-Buitoni Trust, Simone ha deciso di dedicare interamente il premio alle sperimentazioni in questa direzione e alla commissione di opere originali.

Prima, Il ritmo della Terra (2020), concepita con Lamberto Curtoni nel corso del primo lock-down della pandemia di Covid-19, in cui Simone si fa portavoce, attraverso le parole della poetessa Mariangela Gualtieri, dell’umanità passata che riscopre la Natura (e se stessa) da dietro le finestre, nell’isolamento, ponendo così le basi per un’umanità futura.
Poi, Little Prince, un progetto interdisciplinare intorno al Piccolo Principe di Saint-Exupéry che, come Il Ritmo della Terra, prevede che l’artista porti in scena, oltre alle percussioni, anche la propria voce.
Con musiche originali di Peter Wittrich, la creazione sarà presentata in prima assoluta in dicembre 2021 all’Heidelberger Frühling.

Accanto ai progetti multidisciplinari, la stagione 2021/2022 prevede collaborazioni con orchestre quali la la Konzerthausorchester di Berlino, l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano e la Kammerakademie Potsdam, sotto la direzione, rispettivamente, di Michael Sanderling, Kristian Jarvi e Antonello Malacorda.

Nato a Torino nel 1993, Simone Rubino si è formato con Riccardo Balbinutti  al Conservatorio Giuseppe Verdi, nella sua città natale, prima di trasferirsi a Monaco di Baviera per unirsi alla classe di Peter Sadlo.
Dal 2019 è titolare di una cattedra di percussioni alla Haute École de Musique di Losanna, nonché di una visiting professor chair alla Universität der Künste di Berlino.

Media & Press

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